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2023-03-10 12:08:00

Questo telefono vecchissimo è stato appena aggiornato

Peppe Croce, giornalista dal 2008, si occupa di device elettronici e nuove tecnologie applicate al mondo automotive. È entrato in Libero Tecnologia nel 2018. Ogni anno, nel mondo della tecnologia, assistiamo a decine di lanci di nuovi dispositivi. Alcuni fanno più notizia di altri, come tutti i prodotti di Apple, Samsung, Xiaomi e di altri grandi marchi globali. Altri lanci sono apparentemente meno importanti, ma vanno seguiti perché potrebbero aprire le porte a qualcosa di nuovo e interessante. E poi ci sono i casi particolarissimi in cui a far notizia non è un lancio, ma un "unlauch", un ritiro dal mercato. Ciò non vuol dire che il Fairphone 2 sia aggiornato all'ultima versione di Android (la 13) e abbia tutte le funzioni più nuove, ma vuol dire che ha tutti gli aggiornamenti di sicurezza necessari per navigare online e usare le app in modo sicuro e senza grossi rischi di furti di dati, attacchi hacker o infezioni da malware. Sette anni di patch di sicurezza è qualcosa che nessuna azienda del mondo tech, oggi, offre più ai propri clienti. Solo Apple lo fa, ma non per tutti i suoi dispositivi. Il Fairphone 2 era uno smartphone con connessione 3G, basato su un chip Qualcomm Snapdragon 801 e 2 GB di memoria RAM. Aveva 32 GB di spazio di archiviazione e si ricaricava con il connettore all'epoca più diffuso: il micro USB. Lo schermo era da 5 pollici, LCD e con risoluzione Full HD standard: 1.080×1.920 pixel. Il telefono pesava molto poco, rispetto agli standard attuali: appena 148 grammi, circa 50 grammi in meno rispetto ad uno smartphone di oggi. Fairphone 2 fu lanciato con Android 5 Lollipop preinstallato di fabbrica e, nel corso degli anni, è stato aggiornato fino ad Android 7.1.2 Nougat. Ma, come abbiamo appena visto, il supporto di sicurezza è durato ben di più. Come tutti i Fairphone, anche Fairphone 2 subì una principale, grande, critica: costava molto di più della concorrenza, con il suo prezzo di listino di 529 euro. Anche l'ultimo modello della gamma, il Fairphone 4, costa più della media dei concorrenti con scheda tecnica simile: ancora 529 euro, per un telefono con chip Snapdragon 750G, 6 GB di RAM e 128 GB di spazio di archiviazione. Ma i Fairphone costano così tanto proprio perché sono "fair", cioè "giusti": vengono prodotti in fabbriche dove vengono rispettati i diritti dei lavoratori, utilizzando materiali meno inquinanti e che non sono frutto dello sfruttamento dei lavoratori. In più sono telefoni modulari, quindi riparabili perché è possibile smontarli facilmente per sostituire la batteria, lo schermo o altre componenti che potrebbero rompersi nel tempo. Infine, a far salire il prezzo di questi telefoni c'è proprio il lunghissimo supporto con sette anni di patch di sicurezza, che non cadono dal cielo ma sono frutto del lavoro di ingegneri del software. A sette anni dal lancio di Fairphone 2, e a un paio di giorni dal suo ritiro, c'è da chiedersi se quello di Fairphone non sia l'unico modello di business realmente sostenibile nel mondo dell'elettronica. Ma in quanti sarebbero disposti a cambiare smartphone ogni 7 anni?

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