MILANO (Reuters) - Si terrà venerdì la riunione del comitato parti correlate di Telecom Italia (Tim) chiamato ad esaminare l'offerta congiunta per la rete fissa dell'ex monopolista presentata da Cdp e Macquarie, mentre Vivendi, principale azionista del gruppo telefonico resta freddo rispetto alla proposta.
Lo dicono a Reuters due fonti a conoscenza della situazione. Il parere del comitato parti correlate è un passo necessario essendo Cdp azionista di Tim, con una quota del 9,8%.
La proposta di Cdp e Macquarie, che sono azionisti di Open Fiber e che puntano in un secondo momento ad integrare le due reti, valorizza la rete di accesso di Tim (primaria e secondaria) e Sparkle, la società dei cavi sottomarini, 18 miliardi di euro, debiti compresi, secondo quanto riferito nei giorni scorsi da altre due fonti vicine al dossier.
La valorizzazione è al di sotto del livello di prezzo fissato da Vivendi, azionista di Tim con il 24%.
Kkr, che già possiede una quota di minoranza nella rete secondaria di Tim (Fibercop), oggetto della sua stessa offerta, è stata invitata a formulare una proposta migliorativa entro la fine di questo mese.
Secondo il gruppo francese, che non ha rappresentanti diretti in consiglio dopo l'uscita del numero uno del gruppo Arnaud de Puyfontaine a gennaio, anche la proposta messa sul tavolo da Cdp lascerebbe un livello di debito e di personale eccessivo on capo a Tim, dicono fonti a conoscenza della situazione.
Le riserve sulla sostenibilità del business che rimarrebbe in capo a Tim sono condivise da alcuni membri del cda di Tim, dicono le stesse fonti.
Il consiglio di Tim dovrebbe dare un primo responso alla proposta targata da Cdp e Macquarie il 15 marzo.
(Elvira Pollina, editing Andrea Mandalà, Francesca Piscioneri)