La società di servizi Smartive ha messo a punto la metodologia Roc(K), che punta a fornire una metrica per fornire un'indicazione sull'effettivo impatto del change management nelle aziende.
Ancora troppo spesso, i progetti di trasformazione digitale si valutano soprattutto in termini di adozione tecnologica. Invece, al di là dell'utilizzo di applicativi e strumenti, il buon esito di un percorso andrebbe determinato sulla base dall'apertura al cambiamento e dalla capacità di rigenerare il mindset delle persone coinvolte.
Questo è il punto di vista di Smartive, società di servizi italiana operativa dal 2016, che ha sviluppato Roc(K), una metrica indirizzata a fornire una quantificazione del ritorno sul cambiamento digitale delle aziende: "Sappiamo quanto sia fondamentale poter misurare l'effettivo percorso evolutivo di change management, ovvero quell'insieme di attività strutturate per la gestione del cambiamento in azienda", commenta la co-founder e amministratrice Francesca Maria Montemagno. "La vera trasformazione, infatti, deve includere la costruzione di competenze per mantenere a lungo il vantaggio sulla concorrenza. Si tratta di un percorso articolato e complesso, perché ha un impatto diretto sulle abitudini delle persone e sullo stesso modello di business dell'organizzazione".
Francesca Maria Montemagno, co-founder e amministratrice di Smartive
Roc(K) funziona calcolando i benefici generati e gli investimenti sostenuti (RoC) riparametrandoli al coefficiente "K", che misura lo scostamento percentuale tra i livelli iniziali e finali di propensione al cambiamento digitale forniti dallo Smartive Index. Quest'ultimo viene costruito a partire dal tool di people analytics SmartiveMap, che inquadra il livello di attitudine e la propensione alla trasformazione digitale dell'intera popolazione aziendale. In concreto, viene somministrato un test online, che, incrociando skill, background e attitudini personali oltre che professionali, identifica 5 profili (lo Smartive Index, appunto), dal più propenso verso il cambiamento digitale e dotato di elevati livelli di competenza al meno aperto nei confronti dell'innovazione e meno pratico nell'utilizzo delle nuove tecnologie.